LA PITTURA AD OLIO

    Tecnica basata sull'uso di colori ottenuti impastando i pigmenti con sostanze oleose. La pittura a olio fu messa a punto in Europa sul finire del Medioevo e, per le sue caratteristiche di grande versatilità, giunse nel tempo ad affermarsi sulle altre tecniche conosciute, come la tempera, l'acquerello e l'affresco. Relativamente semplice da utilizzare, la pittura a olio asciuga lentamente senza mutare di colore; ciò semplifica il processo di elaborazione dell'opera consentendo correzioni, sfumature e gradazioni tonali fin dalla prima stesura. Variando la diluizione, l'olio si presta a ogni tipo di applicazione: velature, chiazze, sgocciolamenti, spruzzo e pittura a corpo (con impasto denso e coprente).
    I colori a olio asciugano con l'esposizione all'aria, per assorbimento di ossigeno. Poiché gli oli grassi tendono a ingiallire, si usano come diluenti gli oli essenziali di origine vegetale (essenza di trementina, di lavanda ecc.).
     La tecnica della pittura a olio si presta a una grande varietà di procedimenti, ma prevede in genere alcune tappe fondamentali. Dapprima si riporta sul fondo preparato il disegno, con la matita o il carboncino o con colore diluito con trementina. Si passa quindi all'abbozzo, nel quale si imposta sinteticamente, per masse di colore, la struttura globale del dipinto. A partire dall'abbozzo si procede all'elaborazione, che può svolgersi in poche ore oppure può richiedere mesi o anni, a seconda che si lavori di getto o sovrapponendo nuove stesure alle precedenti asciutte

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